Descrizione
PALE DI FICODINDIA SICILIANE ONLINE DA COLTIVARE DIRETTAMENTE A CASA TUA.
- TERRENO: Predilige i suoli profondi, con tessitura tendenzialmente sabbiosa o franca (medio impasto), areati e ben drenati. Mostra, comunque, una discreta capacità di adattamento a diverse tipologie di suoli ma non tollera i ristagni idrici e le condizioni asfittiche.
CONSIGLIAMO: terreno universale ed aggiungere un po’ di sabbioso
- IMPIANTO: Il periodo più opportuno per effettuare l’impianto del ficodindia è il mese di maggio, subito dopo la messa a dimora occorre assicurare l’attecchimento delle piante mediante un adeguato rifornimento di acqua, elementi nutritivi.
CONSIGLIAMO: interrare un solo cladodo (pala) a circa 22-24cm (sarebbe metà della lunghezza di una sola delle tre pala date), favorire l’attecchimento compattando il tutto con l’acqua. Se vuoi piantare invece tutte e tre le pale tagliare l’alberello dato alle estremità e procedere interrando ciascuna pala ,sempre a metà, su vasi differenti. Spruzzare un po’ di rame sulla pianta al momento dell’impianto e poi prima dell’inverno (per la difesa contro patogeni quali funghi), aggiungere un po’ di sostanza organica nel terreno (ma non necessario).
- IRRIGAZIONE: Normalmente l’irrigazione non viene praticata nei primi anni. Successivamente l’irrigazione dovrà essere normalmente praticata due volte l’anno (fine luglio, fine agosto).
CONSIGLIAMO: Acqua solo nella fase inziale di impianto poi la pianta si regola da sé soprattutto se lasciata fuori.
CONCIMAZIONE: Si consiglia di effettuare la distribuzione della sostanza organica e dei concimi fosfo-potassici nel periodo autunno invernale.
DIFESA: Sul ficodindia ci sono malattie causate da diversi funghi, in prticolare in presenza di elevata umidità temperature miti, abbondanti concimazioni azotate e ferite di qualsiasi origine (anche quelle che seguono la scozzolatura e la raccolta dei frutti) facilitano l’insediarsi e il procedere della malattia denota come cancro gommoso dei cladodi (pale). L’agente causale è Botryoshaeria ribis (sin. Dothieorella ribis). Sui cladodi infetti compaiono delle aree rotondengianti di colore nero di 15-50 mm di diametro, e dai margini delle lesioni esce un essudato gommoso nero. Le lesioni si estendono in superficie e confluiscono tra loro spesso l’intero cladodo appare coperto di croste nere. La lotta viene effettuata con interventi (preventivi) chimici in ambienti caldo umidi ed in presenza di sintomi nelle annate precedenti.
CONSIGLIAMO: Trattare nel periodo primaverile ed autunnale utilizzando prodotti rameici ammessi in agricoltura biologica .
• Nello specifico la Ceratitis capitata “mosca della frutta” rappresenta uno dei principali fitofagi dannosi per la coltura. A seguito delle punture di ovideposizione e indipendendtemente dallo sviluppo delle larve i frutti marciscono cadono al suolo o sono comunque incommerciabili.
CONSIGLIAMO: L’intervento chimico va effettuato solo in presenza di ovideposizione. E’ possibile utilizzare prodotti ammessi in agricoltura biologica (al massimo due interventi all’anno), quali ad es. spinosad.
Recensioni
There are no reviews yet